Fabio Marco Fabbri, Acquapendente Ebraica nella Carta Cum Hebreos (1488), Comunità di Acquapendente, 2012, p.103, € 15
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La presenza di comunità ebraiche nell'area del basso territorio toscano e nel nord della Tuscia, è ben documentata da numerosi studi; bene approfondite sono le ricerche sulla consistenza di detta collettività nell'area compresa in quelle piccole realtà istituzionali godenti di ampie autonomie, ubicati ai confini tra le attuali regioni geografiche di Lazio e Toscana.
Le ricerche dell'autore contenute in questo libro sono incentrate sull'analisi di documenti relativi a famiglie ebree che hanno vissuto ad Acquapendente, sono stati visionati carteggi di varia provenienza, atti notarili, statuti, corrispondenze municipali, Riformanze e Consigli, documenti riguardanti aspetti sanitari, dati anagrafici dal 1870 fino a metà 900' e sono state ascoltate interessanti testimonianze orali, non trascurando opinioni di studiosi della ceramica che hanno dato interpretazioni singolari circa l'arte figula nella Tuscia nei secoli XIII e XIV.
Dalle ricerche emerge un mportante e significativo comune denominatore, che assimila i rapporti sociali tra la comunità aquesiana e quella ebraica del XV e del XXI secolo, cioè la grande armonia e solidarietà fra queste due collettività, che non si sono affievolite neanche durante l'era fascista e delle Leggi razziali. In questo ignobile periodo, i cittadini di Acquapendente hanno offerto protezione ed amore a molti ebrei, nascondendoli e sostenendoli a proprio rischio, manifestando una forte similitudine comportamentale come quella espressa nella Carta cum hebreis del 1488.
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