Carolina Delburgo, Come ladri nella notte... la cacciata dall'Egitto, CLUEB, 2008. p. 278, € 32
 
All'alba del 29 novembre 1956, la motonave Achyllèos in fuga dall'Egitto attracca al porto di Brindisi. Trasporta profughi ebrei, in prevalenza italiani, strappati alle loro case. A cinquant'anni di distanza, l'autrice rievoca quell'esperienza dolorosa con gli occhi della bambina di dieci anni che in Italia riuscì a ritrovare la solidarietà, la comprensione e la pacifica convivenza perdute in patria.
Infatti l'ascesa di Gamal Abdel Nasser, che succede a Naghib, dà il via ad una politica nazionalista e panarabista, che sconvolge i fragili equilibri medio orientali: nazionalizzazione del Canale di Suez (luglio 1956), chiusura del Golfo di Eilat sul Mar Rosso e militarizzazione del Sinai (settembre - ottobre), fino al 29 ottobre quando Israele sblocca il Mar Rosso. Francia ed Inghilterra il 31 ottobre occupano di nuovo il Canale, che l'Egitto blocca affondando delle navi.
Intervengono poi USA, URSS e ONU, arrivano in Egitto i caschi blu e gli occupanti si devono ritirare dalla zona del canale. Nasser, che nonostante tutto ha raggiunto il proprio obiettivo economico, espelle tutti gli europei. Ebrei e cristiani, espulsi dall'Egitto cercano aiuto ed asilo in altre terre.