Pierluigi Battista, Lettera a un amico sionista, Rizzoli, 2011, p. 119, € 17,50
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Il blocco di Gaza e il sanguinoso assalto alle navi turche hanno riportato la questione israeliana al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. E inevitabilmente sono finite in un unico calderone la condanna dell'aggressione, il sostegno alla causa palestinese e il rifiuto radicale delle ragioni di Israele, con tanto di boicottaggio nei supermercati ai prodotti alimentari. Per un osservatore come Pierluigi Battista, chi - a destra e a sinistra - si professa "antisionista" troppo spesso è semplicemente antisemita. Quali sono i motivi dell'ostilità? Perché critiche lecite sfumano così facilmente in un odio secolare? E perché i cosiddetti pacifisti sono pronti ad armarsi di luoghi comuni (e non solo) contro uno Stato e un popolo che difende solo il proprio diritto all'esistenza?
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