Da chi sono stati occupati i «territori occupati»?

Aver consentito al mondo di chiamare "territori occupati" quelle parti della terra di Israele che sono state liberate dall’illegale occupazione che ne avevano fatta Egitto e Giordania è uno dei più gravi cedimenti della politica israeliana degli ultimi venti anni. Israele ha ceduto diritti sperando di averne in cambio pace, e come risultato ha ottenuto che i diritti consegnati come “prova di buona volontà” in vista della pace sono stati afferrati dai nemici e usati come micidiali armi di guerra. E' significativa l'insistenza con cui tutti, anche coloro che sembrano voler prendere le parti di Israele, fanno uso ripetuto di espressioni come “territori occupati”, “forze di occupazione”, “insediamenti illegali”. Qualunque sia la frase benevola verso Israele che in seguito venga usata, rimane, indelebile, il marchio infamante dell’illegittima occupazione. Questo naturalmente turba gli animi più sensibili: “Difendiamo Israele, però... l’immorale occupazione deve finire”. Se si ha la pazienza e l’onestà intellettuale di seguire le argomentazioni di Howard Grief, di leggere i suoi articoli e, preferibilmente, il suo documentatissimo libro, certi malposti “scrupoli morali” possono essere lasciati cadere. Immorale è quell’insieme di compromessi, menzogne, penombre e oscurità che ha portato alla mistificante creazione del concetto di "stato palestinese".

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