Notizie su Israele 9 - 11 maggio 2001


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"SE INCONTRATE UN EBREO, MASSACRATELO"


I sermoni religiosi della TV palestinese

I sermoni religiosi trasmessi dalla televisione ufficiale palestinese incitano costantemente all'odio verso Israele e alla violenza contro gli ebrei. Lo rivela uno studio condotto da Palestinian Media Watch, un'organizzazione indipendente israeliana che opera un costante monitoraggio dei mass-media palestinesi.
I leader religiosi musulmani che predicano alla televisione palestinese presentano il conflitto con Israele come una "guerra santa" e sottolineano in continuazione il dovere religioso dei fedeli musulmani di combattere e uccidere gli ebrei. Lo studio riferisce che nelle ultime settimane i sermoni televisivi hanno fatto ricorso costantemente a citazioni dal Corano secondo cui "il giorno del giudizio verra' quando i musulmani combatteranno gli ebrei e li uccideranno e gli ebrei si nasconderanno dietro agli alberi e alle rocce e le rocce diranno al musulmano: c'e' un ebreo nascosto dietro di me, vieni a ucciderlo".
I sermoni vengono regolarmente trasmessi di venerdi', giorno di preghiera islamico, e sono tenuti da leader religiosi musulmani scelti dall'Autorita' Palestinese. Itamar Marcus, direttore del gruppo di monitoraggio, sottolinea che i sermoni predicano l'odio verso gli ebrei ovunque si trovino, sostengono apertamente che qualunque accordo con gli israeliani e' solo temporaneo e invocano la distruzione dello Stato di Israele. Uno dei sermoni trasmessi di recente diceva: "Si deve massacrare e uccidere gli ebrei. E' il volere di Dio. Non si deve avere pieta' per gli ebrei. Dovunque incontriate ebrei, dovete ucciderli".
Tre giorni fa due ragazzini israeliani di 14 anni sono stati massacrati a sassate da palestinesi che li avevano sorpresi in un luogo isolato presso Tekoa.

(Radio Kol Israel, 10.05.01)


"SIA RINGRAZIATO HITLER"


Sul giornale egiziano "Al-Akhbar", finanziato dal governo, nell'edizione del 18.04.01 il giornalista Ahmad Ragab in suo articolo di commento scrive: "Sia ringraziato Hitler, e benedetto sia il suo ricordo, perché in anticipo ha usato vendetta contro i più biechi criminali esistenti sulla faccia della terra (gli Ebrei). Solo di una cosa dobbiamo lamentarci: che la sua vendetta  non è stata abbastanza grande".

(Segne Israel.de, 27.04.01)


IL SILENZIO ASSORDANTE DEL PAPA


Articolo di Shlomo Avineri
(professore di scienze politiche, Universita' di Gerusalemme)

La recente visita di papa Giovanni Paolo II in Siria e' stata un evento importante, soprattutto perche' comprendeva la prima visita di un Papa a una moschea. Un evento in linea con il tentativo dell'attuale pontefice di aprire alle altre grandi religioni, sottolineando cio' che esse hanno in comune piuttosto che cio' che le divide. Le sue scuse alla Chiesa greco ortodossa, durante la tappa ad Atene, in particolare per la quarta Crociata e il saccheggio di Costantinopoli, rispondevano a questo stesso spirito. Purtroppo pero', durante la visita a Damasco, il Papa non si e' mostrato all'altezza che quell'appuntamento richiedeva.
Piu' di tanti altri pontefici, Giovanni Paolo II ha saputo levare la propria voce in molte occasioni per denunciare dittature e tiranni, soprattutto nella nativa Polonia. Non v'e' dubbio che i suoi viaggi in Polonia prima della caduta del comunismo hanno dato un enorme contributo all'indebolimento e alla delegittimazione di quel regime, e non solo in Polonia ma nell'intero blocco sovietico. Ma nulla del genere e' accaduto sulla via di Damasco. Chi non sa che genere di regime sia quello presieduto da Bashar Assad, potrebbe credere - stando ai discorsi fatti dal Papa durante le cerimonie in Siria - che Damasco sia la capitale di un paese aperto, libero, democratico e liberale, la cui unica preoccupazione sia quella di promuovere pace, giustizia e stabilita' in Medio Oriente. In realta' Assad e' a capo di uno dei regimi piu' brutali, repressivi e dispotici di tutta la regione.
Nella sua qualita' di ospite ufficiale e di pellegrino religioso, il Papa era chiaramente soggetto a dei vincoli dovuti al suo status e al contesto della sua visita. Tuttavia il suo silenzio e' stato assordante. Dov'e' finita la voce che si levava contro dittatura e repressione in modo diretto e al tempo stesso sottile? Perche' a Damasco e' rimasta stranamente in silenzio quella voce che, quando si levava a Cracovia, riecheggiava fino al Cremlino e a Vladivostok? Ragion di stato? Un tentativo di non recare danno alla comunita' cristiana di Siria? Forse. Anche i silenzi del Papa negli anni Trenta sono stati spiegati in questo modo. E hanno procurato alla Chiesa cattolica vergogna e discredito che ancora oggi non si e' completamente scrollata di dosso.
Ancora peggio e' stato il silenzio del Papa durante e dopo l'invettiva antisemita di Assad. Era del tutto ovvio che il presidente siriano avrebbe approfittato del suo saluto al Papa per prodursi in un discorso estremista contro Israele: quando mai il presidente siriano puo' godere dell'attenzione di tutto il mondo puntata su di lui? Ma Assad si e' spinto oltre. Esibendosi in una delle piu' spregevoli dichiarazioni mai fatte in pubblico da un capo di stato arabo, ha detto che gli ebrei "hanno cercato di uccidere i principi di tutte le religioni con lo stessa mentalita' con cui hanno tradito Gesu' Cristo e nello stesso modo in cui hanno cercato di tradire e uccidere il profeta Maometto". Per quanti ampi possano essere i limiti della critica ad Israele, queste affermazioni vanno oltre la decenza: il capo di una delle piu' feroci dittature militari che si erge a paladino dell'islam e della cristianita' e' veramente il colmo. Ma cio' che e' piu' deprimente, ancora una volta, e' il silenzio del Papa, sia durante che dopo l'invettiva medioevale di Assad. Anche qui, si possono capire i vincoli dettati dalle buone maniere. Ma era il caso di non dare neanche una risposta, nemmeno indiretta, nemmeno implicita? Era il caso di proseguire con il giro propagandistico a Quneitra come se non fossero state pronunciate chiare parole di odio? Dunque non c'e' mai stato un Concilio Vaticano Secondo?
Il Papa, come si sa, non dispone di divisioni. Ma dice di avere autorita' morale. L'autorita' morale che non si e' fatta sentire negli anni Trenta e Quaranta, e quel silenzio simboleggia ancora oggi il fallimento morale della Chiesa cattolica romana nei nostri tempi. Sulla via di Damasco, seguendo le orme di Paolo, Giovanni Paolo II e' rimasto in silenzio e in questo modo ha richiamato alla mente piuttosto i silenzi di Pietro in un momento cruciale della tradizionale narrazione cristiana.
Certo, e' piu' facile chiedere perdono per la quarta Crociata di sette secoli fa, piuttosto che opporsi qui e oggi all'odio e al fanatismo. Come ebreo laico, provo profonda vergogna per il capo della Chiesa cattolica romana. Ancora un volta, essa ha mancato l'appuntamento quando si trattava di contrapporre la verita' al potere.

(Jerusalem Post, 10.05.01)



UNA PETIZIONE A FAVORE DI GERUSALEMME UNITA


We believe that Jerusalem, under the sovereignty of the State of Israel
is as free and open city as any in the world.

In the 33 years that Jerusalem has been the united capital of the State of Israel, the Israeli government has acted as guardian of the holy sites - respecting the rights of all religious groups and guaranteeing access for all - Christians, Jews and Muslims. Israel's record in this regard speaks for itself. It stands in sharp contrast to the situation that was created in 1948 at the time of Israel's founding, when Jerusalem was forcibly divided as a result of the invasion of Arab armies. From 1948-1967, Jews, Israeli Arabs both Christians and Muslims were denied access to holy sites. Religious persecution led to desecration and destruction. This must never be allowed to recur. We believe that Israel has upheld its moral and ethical obligations to the people of the world and has earned the right to retain sovereignty over all of Jerusalem, according to the present boundaries. Moreover, we believe that Israel's decision, as a free and democratic nation, to designate a united and undivided Jerusalem as its capital, should be respected and recognized by the entire international community.

Per chi vuole firmare la petizione:
http://www.OneJerusalem.org/home/index.asp


INDIRIZZI INTERNET


Bambini che si esercitano alla guerra
http://www.gamla.org.il/english/war/kids.htm