Notizie su Israele 40 - 13 settembre 2001


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O Dio, non restare silenzioso! Non rimanere impassibile e inerte, o Dio! Poiché, ecco, i tuoi nemici si agitano, i tuoi avversari alzano la testa. Tramano insidie contro il tuo popolo e congiurano contro quelli che tu proteggi. Dicono: «Venite, distruggiamoli come nazione e il nome d'Israele non sia più ricordato!»

(Salmo 83.1-4)



Naturalmente le notizie di questo foglio riguardano tutte i tragici attentati avvenuti due giorni fa negli Stati Uniti d'America.

M.C.


GLI USA PAGANO LA LORO SOLIDARIETA' CON ISRAELE


    Le notizie si susseguono di fronte alla brutalità degli attacchi condotti contro il World Trade Center e il Pentagono. Insieme alle torri sono crollate anche due colonne della democrazia americana: libertà di circolazione e tolleranza religiosa sono ridotte in macerie.
    Già poche ore dopo gli attentati nelle redazioni si discuteva apertamente su chi poteva esserci dietro. Il sospetto diventa sempre più forte: Osama Bin Laden sembra essere all'origine degli attacchi suicidi.
    Abdel Bari Atwan, reporter del quotidiano che esce a Londra "Al Auds al-Arabi", con una probabilità che si avvicina alla sicurezza vede Bin Laden dietro questi attacchi. Abdel Bari Atwan se ne intende. Ha già più volte intervistato dei terroristi. Bin Laden odia Israele e tutti i suoi amici.
    Gli USA devono pagare un alto scotto di sangue per la loro solidarietà con Israele.
    E' ormai giunto il tempo di togliere la maschera dal volto del terrorismo internazionale. E' compito dei politici delle democrazie occidentali sostenere senza riserve gli USA, e la loro punta di lancia Israele, contro il mondo dell'islamismo radicale.
    L'Islam ha molti volti. Oggi ha mostrato il suo ghigno diabolico.

(israelnetz.de, 12.09.01)



IL TERRORISMO DEVE ESSERE COMBATTUTO, NON SDRAMMATIZZATO


Articolo di Christoph A. Zörb
Capo redattore di Israelnetz.de

    Non si riescono a trovare le parole per questa dichiarazione di guerra fatta da terroristi al mondo libero. Che cosa di deve dire e scrivere davanti a questa incredibile ferocia a sangue freddo?
    Ma la mancanza di parole e lo scoraggiamento è proprio quello che gli assassini si aspettano con piacere.
    E allora parliamo!
    Mentre il mondo fa cordoglio per le migliaia di morti di New York e Washington, i Palestinesi distribuiscono dolci in Gerusalemme Est. Un segno di gioia. Tremila radicali danzano sulle strade.
    Il capo dell'OLP, Yasser Arafat, può anche dire con labbra tremanti davanti alle telecamere che la misura del terrore è "inconcepibile". Il rappresentante dell'OLP a Berlino, Abdallah Frangi, può anche diminuire la cosa davanti alla televisione dicendo che solo "due o tre" palestinesi si sono rallegrati per gli attentati. Le immagini televisive mostrano qualcosa di diverso.
    I gruppi radicali palestinesi prima si assumono la responsabilità per la feroce serie di attentati, per poi smentirla poco dopo. Non era forse Osama Bin Laden quello che ha i migliori contatti con i Palestinesi? Gli autori degli attentati sono soltanto menti malate o pericolosi incendiari del mondo? Non è ancora chiaro chi veramente stia dietro questa dichiarazione di guerra.
    L'11 settembre 2001 è stato il giorno in cui il terrore ha raggiunto il centro del mondo libero. Un terrore che Israele da anni deve sopportare, anche se certamente non in questa misura.
    Questo giorno deve segnare l'inizio della spietata lotta ad ogni violenza non istituzionale. La pressione è l'unica lingua che le anime e le menti malate dei terroristi capiscono.
    C'è da sperare che il mondo libero si svegli e finalmente dia ai governi democratici piena libertà per la lotta al terrorismo. Non deve più accadere che le cosiddette superpotenze, e anche le Nazioni Unite e l'Unione Europea, mettano sullo stesso piano il terrorismo e la lotta al terrorismo.
    Quello che è accaduto non è un caso isolato che riguarda soltanto gli Stati Uniti; riguarda tutti noi del "mondo civilizzato". Non dobbiamo dimenticarlo!
    Da oggi bisogna essere uniti su questa parola: Chi agisce con violenza contro la democrazia perde ogni diritto. Potrà forse essere aiutato dall'idolo di guerra "Allah", ma per il resto da nessun altro.

(israelnetz.de, 12.09.01)
   


"NON CHIAMATE MARTIRI I TERRORISTI SUICIDI"

 
    Il rabbino capo sefardita d'Israele Eliyahu Bakshi-Doron si e' rivolto mercoledi' a tutte le autorita' religiose musulmane che nel recente passato hanno emesso editti religiosi (fatwa) nei quali si glorificano i terroristi suicidi proclamandoli "martiri" (shahid) e ha chiesto loro di "cancellare questi editti, sollecitare tutti al rispetto della sacralita' della vita umana e proibire le aggressioni contro civili innocenti".
    "Chiunque definisce martire un terrorista suicida si rende complice di questi orrendi crimini perche' offre loro giustificazione morale", ha detto Bakshi-Doron, aggiungendo che le manifestazioni di gioia da parte di molti musulmani in vari posti conferma questo fatto.
    "Chiedo a tutti i capi politici arabi che in queste ore esprimono condanna, di chiedere ai dirigenti religiosi di cancellare la definizione dei suicidi come martiri", ha concluso il rabbino capo.

(Jersualem Post, 12.09.01)



DICHIARAZIONE DELLA "INTERNATIONAL CHRISTIAN EMBASSY JERUSALEM"


    Eleviamo le nostre più serie preghiere per le molte famiglie i cui cari sono rimasti uccisi o feriti.
    Notiamo che questi grotteschi atti di terrore suicida portano tutti i segni di un attacco coordinato di estremisti islamici. Molte voci si sono già fatte sentire nel mondo arabo/islamico per difendere gli attentati come una giusta risposta al sostegno americano ad Israele.
    Mentre gli USA cercano di riprendersi da questo avvenimento scioccante e di preparare una risposta appropriata, in accordo con stati democratici occidentali e altri alleati, la "International Christian Embassy Jerusalem" invita con urgenza a porre attenzione alle dottrine e alla mentalità del fondamentalismo islamico. Questo tipo di islamismo vede in Israele e nell'Occidente un nemico diabolico, e predica che tutti i Musulmani devono ritornare alle basi della loro fede per riguadagnare il favore del loro dio Allah, e sconfiggere così le nazioni dei Cristiani e degli Ebrei (infedeli) nella jihad, la guerra santa.
    Quindi, ogni passo o provvedimento che in questo momento appaia come un distanziarsi degli USA dal suo democratico alleato Israele sarà interpretato dagli estremisti musulmani come un risultato della loro campagna di terrore. Rendere Israele e Gerusalemme più vulnerabili incoraggerebbe i radicalisti musulmani a pensare che le loro ambizioni di conquista del mondo hanno fatto un passo avanti.

(International Christian Embassy Jerusalem, 12.09.01)



LIBRI


David Ben Gurion, "Il sionismo", Ed. Luni, Segrate 2000


INDIRIZZI INTERNET


Israel National News
http://www.israelnationalnews.com/