Notizie su Israele 16 - 31 maggio 2001


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Oracolo, parola del SIGNORE, riguardo a Israele. Parola del SIGNORE che ha disteso i cieli e fondata la terra, e che ha formato lo spirito dell'uomo dentro di lui. «Ecco, io farò di Gerusalemme una coppa di stordimento per tutti i popoli circostanti; questo concernerà anche Giuda, quando Gerusalemme sarà assediata. In quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso ne saranno malamente feriti e tutte le nazioni della terra si aduneranno contro di lei.

(Zaccaria 12.1-3)



Qualcuno ha detto che davanti alla palese opera di disinformazione fatta dalla stampa italiana sulla questione arabo-israeliana bisognerebbe scrivere lettere di protesta ai direttori dei vari organi di informazione. E' stato già fatto, ma non sembra che abbia prodotto molti risultati. In questa pagina sono riportate alcune lettere comparse nei mesi scorsi su "Shalom", mensile ebraico di informazione e cultura. Se altri hanno fatto la fatica di scrivere, forse possiamo fare almeno la fatica di leggere quello altri hanno scritto. Gli spunti per la riflessione e gli argomenti per la preghiera certamente non mancano, soprattutto nell'ultima lettera riportata.

M.C.


LETTERA APERTA ALLA RAI


Spett. le presidente Commissione vigilanza RAI

Spett. redazioni Telegiornali RAI

Succede che i palestinesi preparino bombe da far saltare in Israele e che, per errore, saltino loro per aria. Capita. Purtroppo quando qualcuno di loro salta per aria, i suoi compagni approfittano della disgrazia per gridare "E' stato Israele!! aiuto, aiuto!!!".

Fin qui tutto nella norma poiché sappiamo che i palestinesi mettono nella lista dei loro morti gli incidenti stradali, quelli che appunto saltano per aria con il tritolo destinato agli israeliani, e chi più ne ha più ne metta. Questa è da sempre la strategia di Arafat: attribuire ad Israele la colpa di tutto. Ed è una strategia perversa ma vincente.

Che però voi cadiate nel tranello e che la RAI dia le notizie come arrivano direttamente da Gaza o da Ramallah è molto grave.

E' da ieri che strombazzate che è saltata in aria una palazzina e che sono morte 4 o 5 persone tra cui due bambini, e che i palestinesi incolpano Israele. E' da ieri che dite che due palestinesi sono saltati per aria in un'automobile di proprietà di un "colono ebreo" (alias israeliano), ma evitate di dire che i due palestinesi erano lavoratori del "colono ebreo" (alias israeliano), e che stavano preparando nella sua macchina una bomba da portare a Tel Aviv.

Inoltre la RAI, Radio Televisione Italiana, ha abolito il sostantivo "israeliano" quando parla dei cittadini di Israele. Il ragazzo di 16 anni portato a morire dall'amica araba, non è più israeliano ma ebreo. Il ragazzo che è stato ucciso oggi con un colpo in testa mentre andava a lavorare non era "israeliano" ma ebreo.

Come mai? Avete ricevuto nuovi ordini?
Male, signori della RAI. Molto male. Voi non date notizie ma fate propaganda.
Perché gli italiani devono pagare per avere propaganda anziché giusta ed equilibrata informazione.?
Dove avete messo Riccardo Cristiano? Che stia dando lezioni private?

Deborah Fait
(Shalom, aprile 2001)


LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI ESTERI LAMBERTO DINI


Egregio Signor Ministro,

da Israele, dove vivo, sento spesso le sue dichiarazioni sulla situazione in Medio Oriente e capisco che difficilmente un Ministro della Repubblica Italiana possa pronunciare parole di simpatia o sostegno a Israele per il difficile periodo che sta passando. Capisco che gli interessi italiani nei paesi arabi sono tali che esprimere la minima comprensione a Israele potrebbe essere pericoloso. E capisco altresì che una condanna ad Arafat per il terrorismo o perché manda intenzionalmente i bambini palestinesi a tirare sassi in mezzo al fuoco incrociato o per aver fatto scoppiare questa guerra, potrebbe essere addirittura un pericolo per la sua incolumità personale.
Quello che non capisco, Signor Ministro, è cosa lei propone per risolvere il conflitto Israele-Palestinesi.
Arafat ha delle proposte chiare:
- in inglese lui chiede a Israele di suicidarsi ritirandosi nei confini pre 1967 e di accogliere 3 o 4 milioni di arabi (come se in Italia entrassero 50 milioni di extracomunitari);
- in arabo Arafat chiede la distruzione di Israele e gli ebrei a nuoto nel Mar Mediterraneo (naturalmente quelli che riuscissero ad arrivarvi).
Le sarei infinitamente grata se volesse illuminarmi dicendomi a quale di queste due soluzioni lei dà il suo appoggio.
In attesa di una sua gentile risposta, le inviodistinti saluti.

Deborah Fait
(Shalom, maggio 2001)


LETTERA APERTA AL DIRETTORE DEL GR2 RAI


Gentile direttore,

sono un fedele ascoltatore della sua testata e devo segnalarle che negli ultimi tempi le corrispondenze dal Medio Oriente si sono sempre più schierate sulle posizioni palestinesi a danno della verità storica e della pacifica soluzione del conflitto. Per farle un solo esempio oggi, alle 8.35 circa, il suo corrispondente o redattore Fulvio Casali ha riportato degli eventi di ieri in Israele. La giornata è stata caratterizzata dai soliti scontri intensificati dalla ricorrenza dell'anniversario dell'indipendenza di Israele. Dal servizio un ascoltatore poco informato avrebbe ricavato che:

1) Israele è nato dalla sottrazione di terre e proprietà degli abitanti palestinesi;

2) che la politica israeliana di allora e di oggi è aggressiva e non difensiva;

3) che le morti di palestinesi sono volute dalla brutalità israeliana (anzi, dei soldati con la stella di David) e che i palestinesi uccisi non stanno facendo nulla di aggressivo ma nonostante questo vengono "falciati dai mitra";

4) che le nazioni unite hanno sancito il diritto al ritorno dei palestinesi (il servizio per aggiungere simpatia alla causa palestinese aggiungeva "come per gli albanesi in Kosovo").

Tutti punti sopra elencati sono falsità e sono contenuti nel servizio con molta leggerezza, e mi auguro sia solo leggerezza! La ripetizione di queste falsità contribuisce unicamente a creare un clima di odio e di esasperazione della parte israeliana di cui ci si ostina a non volere sentire le ragioni.

Vorrei svegliarmi un giorno e sentire un reportage più equilibrato.

Andrea Jarach
(Shalom, maggio 2001)


LETTERA APERTA ALLA REDAZIONE RAI DI "RADIO ANCH'IO"


Il programma "Radio anch'io" condotto da Andrea Vianello, andato in onda su Radio Uno il 2 maggio c.m. era dedicato alla delicata situazione israelo-palestinese. Data la rilevanza del tema trattato e l'intricata situazione mediorientale, sarebbe stata opportuna una più chiara e serena esposizione dei fatti, così da offrire agli ascoltatori un'informazione, per quanto possibile, equa e rispondente alla realtà. Così però non è stato. Di fatto, tutta la trasmissione è risultata essere una esposizione di parte in cui non c'era alcun confronto dialettico, ma emergeva soltanto una monotona e costante difesa dei diritti dei palestinesi, congiunta ad una ferma protesta contro l'odiato 'aggressore' israeliano.

In questo 'monologo' a due voci, Israele era rappresentato dal giornalista Gedeon Levi che ha esordito dicendo di essere una "voce solitaria nella stampa israeliana", aggiungendo poi frasi come: "Sharon si è macchiato le mani di sangue palestinese"; "Il terrorismo è il mezzo utilizzato dai poveri e dai deboli"; "Israele ha agito in modo eccessivo, esagerato… credo che l'occupazione israeliana sia abbastanza crudele e orribile". L'altro interlocutore, era un giornalista e attivista della causa palestinese, amico di G. Levi fin dai tempi della prima intifada (da circa 12 anni). Costui ha affermato che gli articoli del collega israeliano sono informazioni dirette, di prima mano, informazioni di uno che va di persona nei territori palestinesi.

Da parte mia, a questo punto, corre l'obbligo di una riflessione: fortunato, Gedeon Levi, a vivere in un paese democratico come Israele! Egli, infatti, può scagliarsi contro il suo governo, sia in patria che all'estero, e continuare a farlo tranquillamente, come e quando vuole, senza venire torturato e ucciso con l'accusa di aver collaborato col nemico! Egli può anche entrare ed uscire dai territori palestinesi, intrecciare amicizie alquanto problematiche e mantenere lo stesso la piena cittadinanza israeliana! Se egli fosse stato palestinese e avesse scritto contro la politica del suo governo, non avrebbe di certo potuto farlo a lungo. Sappiamo tutti come Arafat tratta coloro che sono soltanto sospettati di collaborare con Israele: fucilazioni pubbliche, senza processo e senza appello! Naturalmente, questa è la giustizia islamica, riscontrabile in molti altri paesi arabi: dall'Iran al Sudan, dall'Algeria all'Afganistan, dall'Irak all'Indonesia!… Inoltre, vorrei sapere dal signor Levi che cosa ha fatto lui quando i palestinesi hanno linciato pubblicamente i due giovani israeliani, colpevoli solo di essere caduti in mano palestinese. Che cosa ha provato quando ha visto le mani dei linciatori, grondanti sangue israeliano, alzate in aria come un macabro vessillo?! E che cosa prova alla vista di tutte quelle scene d'odio, in cui le bandiere israeliane vengono calpestate e incendiate, con messinscene ignobili e raccapriccianti? Io, che israeliana non sono, provo un brivido d'orrore e un moto di ribellione.

A mio avviso, la Rai e il dottor Vianello, per rispettare il principio della par condicio, dovrebbero fare un'altra trasmissione in cui venisse esposto, con uguale ampiezza ed allo stesso modo, anche il punto di vista israeliano. Potrebbero invitare un cittadino israeliano che dica come la pensano coloro che hanno vedute diverse da quelle di Gedeon Levi, naturalmente accanto ad un palestinese che abbia ben chiara la linea d'azione di Yasser Arafat e dei suoi sostenitori, Al-Fatah e Tanzim compresi!

Un palestinese, che sia stanco di vedere le sofferenze del suo popolo, spesso causate dal malgoverno di Arafat e dei suoi ministri corrotti che si sono arricchiti intascando i soldi destinati al popolo. L'esposizione mediatica di questa povera gente, da parte di Arafat, ha lo scopo primario di attirare l'attenzione del mondo intero sull'eterno nemico da distruggere: Israele! Ogni volta che il governo Barak faceva una concessione in più, e sembrava più vicino ad un accordo di pace, il Premio Nobel per la Pace, Yasser Arafat, chiamava a raccolta i rappresentanti dei Paesi arabi e chiedeva il loro intervento, non certo per fare un lancio di colombe su Israele!

Sarebbe inoltre consigliabile ricordare agli ascoltatori di Radio Uno qualche frase significativa di questo "Premio Nobel per la pace", riguardante il suo pensiero circa la soluzione del problema mediorientale. Una per tutte, potrebbe essere la seguente:

"Lo Stato d'Israele è uno dei risultati della seconda guerra mondiale e deve scomparire, proprio come spariscono il muro di Berlino ed altri frutti di quella guerra" (Agenzia di stampa libica, 6.1.1990, dichiarazione congiunta con il premier libico Gheddafi).

E' chiaro che l'idea della distruzione d'Israele sia sempre stata, e rimanga, il chiodo fisso di Arafat e dei suoi sostenitori, arabi e non! Proprio per questo motivo, gli utenti Rai hanno il sacrosanto diritto ad avere un'informazione corretta, che non sia cioè di parte o fuorviante.

Di certo ciò non porterà la pace in medio Oriente, ma forse servirà a renderla meno lontana.

Cordiali saluti.

Vittoria Scanut
(Shalom, maggio 2001)


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