Notizie su Israele 25 - 13 luglio 2001


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In quel giorno, io avrò cura di distruggere tutte le nazioni che verranno contro Gerusalemme. Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito.

(Zaccaria 12.9-10)


UNA PALESTINA "DAL GIORDANO AL MARE"


 L'obiettivo dell'intifada e' uno stato palestinese con capitale Gerusalemme, ma una volta raggiunto questo obiettivo vi saranno "cose ben piu' grandi" a cui puntare. Lo ha dichiarato al New Yorker in edicola il 2 luglio Marwan Barghouti, capo in Cisgiordania di al-Fatah, il movimento palestinese che fa capo a Yasser Arafat. In un servizio dedicato al crescente estremismo nazionalista palestinese, il New Yorker cita anche l'esponente dell'Olp Faisal Husseini, recentemente scomparso per un infarto cardiaco, il quale - pur avendo fama di moderato - lo scorso aprile in un discorso tenuto a Beirut aveva affermato: "Possiamo perdere o vincere, ma i nostri occhi continueranno a mirare alla meta strategica, vale a dire alla Palestina del fiume Giordano al mare. Qualunque cosa otterremo ora non ci potra' far dimenticare questa suprema verita'".
 Il territorio tra il fiume Giordano e il mare Mediterraneo comprende anche Israele. Le frasi di Barghouti e di Husseini ricordano il "piano a fasi" approvato dal Consiglio Nazionale dell'Olp nel giugno 1974, secondo il quale l'obiettivo storico di cancellare Israele andava perseguito dichiarando uno Stato palestinese indipendente su ogni porzione di "Palestina liberata", per poi utilizzare questo Stato come base per il proseguimento della lotta contro Israele.

(Jerusalem Post, 2.07.01)


CONVIVERE CON IL TERRORISMO?


Da un commento di Yoel Marcus intitolato "Dieci consigli al segretario di stato americano":

 […] Non si venga a fare la predica agli israeliani, dicendo loro che devono accettare di convivere "con un po' di terrorismo". Gli israeliani hanno visto cosa e' successo a causa di un'informativa telefonica, nemmeno del tutto confermata, circa un possibile attentato terroristico progettato da Osama bin Laden: precipitosa sospensione di manovre militari, spostamento di forze armate, trasferimento di intere flotte navali, aviazione in pieno stato d'allerta. Se una superpotenza come gli Stati Uniti va nel panico per un ipotetico attacco terroristico, agli israeliani, con tutto il terrorismo che hanno subito, compresi 72 attentati suicidi, forse va riconosciuto il diritto di preoccuparsi un po'. […].

(Ha'aretz, 29.06.01)



ARAFAT E' IL VERO RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DI CAMP DAVID


NEW YORK - L'ex Presidente americano Bill Clinton ha per la prima volta dichiarato in pubblico che il capo dell'OLP Yasser Arafat  è il responsabile del fallimento delle trattative tenute a Camp David nel luglio dello scorso anno. Questo riferisce l'edizione internet della rivista americana "Newsweek".
 Durante i festeggiamenti dell'ex ambasciatore Richard Holbrooke, Clinton ha detto, in presenza degli invitati, che il vero motivo del fallimento delle trattative è stata la richiesta di Arafat del ritorno in Israele di un enorme numero di profughi palestinesi.
 Tra Ehud Barak e Arafat erano sorte anche altre differenze di vedute sulla questione del monte del Tempio. In uno degli ultimi turni di trattative Arafat aveva messo in dubbio, secondo quanto riferito da Clinton, che il Tempio ebraico si trovasse davvero sul terreno della moschea musulmana Al-Aksa.

(Israelnetz.de, 03.07.01)


UN ARTICOLO SUL DIRITTO BIBLICO DI ISRAELE ALLA TERRA


Remember the Bible
by Michael Freund

 It almost seems axiomatic that regardless of whether the current cease-fire takes hold, the propaganda war between Israel and the Palestinians will continue. Even if the Bush administration succeeds in silencing the guns on the ground, the battle for public opinion will endure on our television screens, with each side trying to paint the other as the primary culprit.
 As in any conflict, Israel's defenders will have to consider the tools at their disposal and use them as wisely and judiciously as possible. It is therefore perhaps time for advocates of Israel to reconsider an unfortunate taboo that has taken hold in recent years, one that has weakened Israel's position and requires a thorough reassessment: 'Thou shalt not mention in public the Biblical right of the Jewish people to the Land of Israel.'

(Gamlan 03.07.01)

To read these full articles, visit:
http://www.gamla.org.il/english


RABBINO E MINISTRO LITIGANO SUL RAPPORTO STATO-RELIGIONE


GERUSALEMME - Tra il rabbino capo askenazita Yisrael Meir Lau e il rappresentante del Ministero degli Esteri israeliano Michael Melchior è sorta una controversia sulla questione del rapporto tra Stato e religione.
 Melchior ha controbattuto alle dichiarazioni di Lau, che teme la perdita dell'identità ebrea in Israele. Lau aveva detto che una formale separazione tra Stato e religione ebraica è altrettanto impossibile quanto la separazione "di anima e corpo".
 La controversia esprime un'importante questione: lo Stato di Israele si considera espressamente "ebreo" o secolare, e quindi rappresentante di tutti i cittadini?
 Il rabbino capo ha parlato davanti a una frazione della Knesset  (Parlamento): i parlamentari dell'unione "Partito del Lavoro"-"Meimad".
 Sotto la guida di Ehud Barak il Partito del Lavoro aveva cercato di operare la cosiddetta "rivoluzione secolare", nella quale era anche compresa l'istituzione del matrimonio civile.
 Il piccolo gruppo "Meimad", presieduto da Michael Melchior, è un partito della sinistra moderata religiosa.

(Israelnetz.de, 10.07.01)



MENO SOLDATI, MA PIU' MOTIVATI


Il 22% dei giovani Israeliani richiamati alle armi sono stati riformati o esentati dall'obbligo militare per altri motivi. Venti anni fa la percentuale era soltanto del 12%. In compenso i richiamati sono oggi molto più motivati che nel passato, ha dichiarato Jeuda Segev, il Generale maggiore addetto alla leva. Circa la metà degli esentati dal servizio militare, precisamente l'8,5%, sono giovani ebrei ortodossi che frequentano una Jeschiwa (scuola teologica ebraica), e quindi per legge sono esonerati dall'obbligo militare. D'altra parte è cresciuta di circa il 7% la disponibilità dei richiamati a servire in unità di combattimento pericolose. Il 72% di tutti i soldati di riserva si dicono soddisfatti dei loro superiori e dei rapporti nell'esercito.

(Stimme aus Jerusalem, 09.07.01)



MORTE DI UN NOTO INGEGNERE IRANIANO


TEHERAN - L'autorevole ingegnere iraniano Ali Mahmud Mimand, che recentemente aveva sviluppato un razzo a medio termine capace di raggiungere Israele, è stato trovato morto in circostanze non ancora chiarite.
 Ali Mahmud Mimand, che era uno degli ingegneri capo dell'industria di guerra dello Stato iraniano, era già morto lunedì scorso nel suo Istituto di ricerca vicino a Teheran. Secondo il rapporto del quotidiano arabo "Ashark al-Awsat", Mimand è stato ucciso da un'esplosione di cui non si conosce la causa.
 Alcuni collaboratori dell'Istituto hanno invece detto di aver trovato Mimand privo di coscienza nel laboratorio di ricerca. L'ingegnere sarebbe poi spirato durante il tragitto verso l'ospedale.

(Israelnetz.de, 12.07.01)



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