Notizie su Israele 13 - 22 maggio 2001


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NEMICI DI ISRAELE NEL PARLAMENTO ISRAELIANO


"Con dolore abbiamo appreso la notizia dei tre santi soldati siriani caduti, che sono stati uccisi sul territorio libanese dall'attacco aereo del governo fascista di Israele. Gli avvenimenti israeliani scoprono il vero volto del governo israeliano, che attizza la guerra e rigetta la via della pace. Per questo motivo gli arabi si devono unire per porre fine all'atteggiamento estremista di Israele. A nome mio, a nome del Movimento Islamico e del mio popolo invio a tutti voi le mie profonde condoglianze e i sentimenti del mio dolore."

Questa lettera di condoglianze è stata scritta da Abdulmalick Dahamshi, capo del "Partito degli Arabi Uniti" e presidente del "Movimento Islamico", su carta intestata della Knesset [il Parlamento israeliano] e inviata per telegramma il 16 aprile al capo di stato siriano Bashar el Assad a Damasco.

"Dahamshi è un collaboratore dei nostri nemici", ha detto il Ministro per la Sicurezza Interna, Usi Landau. "Noi siamo uno stupido Stato, che permette a persone come Dahamshi di sedere nella Knesset", ha dichiarato il parlamentare Israel Katz. [...]

Da una parte Dahamashi e gli altri parlamentari arabi sono cittadini di Israele, dall'altra però sono anche palestinesi. Ma a chi questi parlamentari arabi sono fedeli si vede sempre dalle loro dichiarazioni anti-israeliane. In Israele hanno una libertà di parola che negli stati musulmani non avrebbero. Anche Azmi Bashara si è incontrato in aprile a Damasco con il Ministro degli Esteri siriano e ha lodato la strategia siriana contro l'"ostile" comportamento di Israele, nonostante che sia uno dei 120 parlamentari che siedono nel Parlamento israeliano. Da una parte gli arabi apprezzano la democrazia di Israele, dall'altra la sfruttano per operare contro Israele.

(NAI - Nachrichten aus Israel, maggio 2001)

N.d.R. - La stampa occidentale sembra non accorgersi che Israele è l'unico Stato democratico in tutto il Medio Oriente. Negli Stati arabi, e in particolare nella Palestina di Arafat, certe prese di posizione si possono pagare con la vita. Non si dimentichi che nel gennaio scorso due palestinesi della striscia di Gaza sono stati fucilati, senza processo, con l'accusa di essere collaboratori di Israele.



REAZIONE SPROPORZIONATA?


Durante tutti gli scorsi otto mesi di violenze innescate da Arafat, Israele e' stato continuamente criticato perche' le sue reazioni ai vari atti di terrorismo palestinese sarebbero sempre "sproporzionate". Questa accusa solleva una domanda ovvia: quale sarebbe una reazione "proporzionata"? Per esempio, dopo l'attentato suicida nello shopping center di Netnaya che ha fatto cinque morti e quasi cento feriti la reazione "proporzionata" da parte di Israele sarebbe stata quella di uccidere cinque civili palestinesi scelti a caso e cercare di ferirne altri cento, comprese donne e bambini? E una settimana prima, dopo il linciaggio a colpi di pietra di due adolescenti sorpresi in un vallone appena fuori Tekoa, la reazione "proporzionata" da parte di Israele sarebbe stata quella di sequestrare due adolescenti palestinesi a caso e fracassargli la testa a colpi di pietra, facendo scempio dei loro corpi?
Forse i critici di Israele ritengono che queste sarebbero state reazioni "proporzionate". Ma sono troppo orrende per essere anche solo prese in considerazione da parte di una societa' normale, anche se in guerra; una societa' che e' fiera d'essere anni luce distante dalla barbarie che ancora sta alla base di tanta parte della societa' araba. Quando poi l'accusa viene dalla Russia e dal suo presidente Vladimir Putin, responsabili in Cecenia di alcune delle peggiori atrocita' che si siano viste negli ultimi decenni, allora puo' essere respinta come espressione di pura ipocrisia. E allo stesso modo va trattata la stessa accusa quando viene dai capi del mondo arabo. Ipocrisia non solo quella del presidente siriano Assad, il cui padre nella citta' siriana di Hama non esito' a massacrare ventimila suoi concittadini che mettevano in pericolo il suo potere. Ipocrisia anche quella della Giordania, dove il defunto re Hussein si comporto' piu' o meno allo stesso modo quando si tratto' di schiacciare i movimenti palestinesi che minacciavano il suo trono nel 1970. Il presidente egiziano Mubarak ha fatto ricorso a un uso della forza forse ancora piu' "sproporzionato" per reprimere con spietatezza i Fratelli Musulmani. Spietatezza superata solo da quella del presidente iracheno Saddam Hussein, che ha fatto ricorso anche ai gas tossici, e da quella del regime militare algerino. Ma anche i paesi amici di Israele, quelli che hanno bombardato l'Iraq nel 1991 e la Serbia nel 1999, dovrebbero stare un po' attenti al rischio ipocrisia, prima di criticare con tanto scandalo l'eccessivo uso della forza da parte di Israele.

(Jerusalem Post, 21.05.01)



ARAFAT STA PER ANDARSENE?


L'organo di sicurezza israeliano e diversi esperti di sicurezza sono dell'opinione che le autorità dell'Autonomia stanno per crollare. Il viceministro della difesa, Dalia Rabin-Philosopf, ha detto stamattina alla radio israeliana che l'organo di sicurezza sta già pensando ad un futuro senza il capo palestinese Yasser Arafat. Non appena Arafat fuggirà dai territori dell'Autonomia, la giovane generazione dei Palestinesi prenderà la guida. Nella striscia di Gaza prenderà il controllo Mohammed Dachlan e nei territori della Giudea e della Samaria secondo fonti israeliane il controllo sarà diviso fra tre capi: Jibril Ragub, Taoufik Tirauwi e Marwan Baraghouti. Questo spiegherebbe perché Arafat, secondo fonti israeliane e arabe, negli ultimi mesi ha versato milioni di dollari sui suoi conti privati in Europa. Secondo alcuni la direzione palestinese più giovane sarebbe più pragmatica e potrebbe porre termine all'annoso conflitto con Israele. Nel governo israeliano la maggioranza ormai è convinta che Arafat non è più un partner per la pace e quindi si è giunti alla conclusione che nei territori dell'Autonomia palestinese sarebbe necessaria un'altra direzione.

(Stimme aus Jerusalem, 21.05.01)


INDIRIZZI INTERNET


Israele e Palestinesi. Quale differenza?
http://www.israel-amb.it/Inf&Doc/info/noi.22.5.1.htm