Notizie su Israele 44 - 25 settembre 2001


<- precedente   seguente ->                                                                                               indice

O Dio, non restare silenzioso! Non rimanere impassibile e inerte, o Dio! Poiché, ecco, i tuoi nemici si agitano, i tuoi avversari alzano la testa. Tramano insidie contro il tuo popolo e congiurano contro quelli che tu proteggi. Dicono: «Venite, distruggiamoli come nazione e il nome d'Israele non sia più ricordato!»

(Salmo 83.1-4)



 Molti, cominciando dagli Stati Uniti, vorrebbero che si risolvesse presto la questione israelo-palestinese per potersi dedicare senza intralci alla lotta contro il terrorismo internazionale. Ma non dovrebbe essere chiaro che l'obiettivo principale del terrorismo islamico è proprio Israele? La guerra santa si fa contro gli infedeli che governano sul sacro suolo islamico, e chi fa questo è soprattutto Israele, non l'America. Per gli estremisti islamici l'America ha il gravissimo torto di avere impedito, fino ad ora, che l'operazione di purificazione del suolo andasse a compimento. Per rimuovere l'ostacolo non è necessario annientare il nemico americano (nessuno poteva illudersi che anche il gravissimo fatto dell'abbattimento delle torri gemelle avrebbe messo in ginocchio l'America): può essere sufficiente riuscire a staccare gli Americani dagli  Israeliani. Ed è proprio quello che si sta cercando di fare in questo momento.
    Se il nemico terrorista è stato personalizzato nella figura di Osama Bin Laden, bisognerebbe tenere in seria considerazione quello pensa veramente lui, non continuare a compiacerci di quello che pensiamo noi. Nel gennaio del 1999 il "Time Magazine" ha pubblicato una delle rarissime interviste fatte a Osama Bin Laden. "Die Welt" l'ha ripubblicata il 22 settembre scorso e qui di seguito viene riportata la traduzione in italiano. Forse qualcuno capirà che la scelta che le nazioni prima o poi dovranno fare (Stati Uniti compresi) non sarà tra l'America e Bin Laden, ma tra Bin Laden e Israele.

M.C.


"STA PER FINIRE L'INGIUSTIZIA CAUSATA AL MONDO DAGLI USA E DAGLI EBREI"


Intercalando continuamente lodi a Dio e sorseggiando di tanto in tanto da un bicchiere d'acqua, Bin Laden, con un fucile in mano, si intrattiene cortesemente con Rahimullah Yusufzai in un piccolo accampamento nel deserto dell'Afghanistan. Dice che gli piacerebbe cavalcare e giocare a pallone, ma che a causa di un dolore alla schiena deve andare in giro con un bastone. I suoi collaboratori dicono che il suo contatto col mondo esterno si limita alle trasmissioni radio.

Time - E' lei il responsabile degli attentati a due ambasciate americane in Africa?

Bin Laden - Il Fronte Internazionale Islamico per la Jihad [guerra santa] contro gli USA e Israele ha, per grazia di Dio, rilasciato una chiara e inequivocabile Fatwa [un attestato religioso] con cui si chiama la Nazione islamica alla guerra santa per liberare i nostri sacri luoghi. La nazione di Maometto ha risposto a questo appello. Se l'appello alla Jihad contro gli Ebrei e gli Americani, che ha come obiettivo la liberazione della moschea Al-Aska e della sacra Ka'ba [santuari islamici in Gerusalemme e in Arabia Saudita] è considerato un crimine, allora la storia mi sarà testimone che io sono un criminale. Il nostro compito è quello di rivolgere un appello, cosa che per grazia di Dio abbiamo fatto, e alcuni hanno risposto all'appello.

Time - Conosce le persone che sono state arrestate per questo attentato?

Bil Laden - So soltanto che coloro che hanno rischiato la loro vita per ottenere il compiacimento di Dio sono veri uomini. Sono riusciti a liberare la Nazione islamica dal disonore. Noi li onoriamo al massimo.

Time - Ma tutte le persone arrestate sono considerate collegate a lei.

Bin Laden - Wadih el Hage [che presumibilmente appartiene al gruppo di Bin Laden e ora è in prigione a New York per gli attentati alle ambasciate] era uno dei nostri fratelli che la bontà di Dio ha condotto ad aiutare i profughi afghani. Mi ricordo ancora di lui, anche se da molti anni non l'ho più visto né sentito. Non ha niente a che fare con le cose che gli USA gli attribuiscono. E per quanto riguarda Mohammed Rashed al Owhali  [un altro dei sospettati per gli attentati terroristici], ci hanno informato che si tratta di un Saudita della provincia di Najd. In realtà gli USA, soprattutto la CIA, di fronte al loro fallimento per gli avvenimenti di Riad, Nairobi, Daressalam, Kapstadt, Kampala - e in futuro anche altri luoghi, se Dio vuole - vogliono mascherare le cose arrestando a caso qualche persona che ha preso parte alla Jihad islamica in Afghanistan. Noi preghiamo Dio che faccia terminare le sofferenze [degli uomini arrestati], ed abbiamo fiducia che questo avverrà.

Time - Come giudica gli attacchi aerei  in dicembre sull'Irak da parte di forze militari americani e inglesi?

Bin Laden - Senza dubbio questo subdolo attacco è una prova che la Gran Bretagna e l'America agiscono per incarico di Israele e degli Ebrei, e preparano agli Ebrei la strada per dividere ancora una volta il mondo islamico, schiavizzarlo e saccheggiarlo della loro ricchezza che è ancora rimasta. La forza d'urto di questi attacchi è partita in massima parte da certi stati del golfo che non hanno più una sovranità. Nel paese in cui è nato Maometto e in cui gli è stato rivelato il Corano, ormai si incontrano dappertutto degli infedeli. La situazione è molto seria. I governanti hanno perso il loro potere. I Musulmani dovrebbero quindi fare il loro dovere, perché i governanti di queste regioni si sono accordati con gli invasori del loro paese. Ma questi paesi appartengono all'Islam, non a quelli che li governano.

Time - Che cosa possono aspettarsi adesso gli USA da lei?

Bin Laden - Ogni ladro o criminale o rapinatore che si introduce in un altro paese per rubare deve aspettarsi di dover pagare questo con la morte. Che gli Americani si aspettino da me personalmente qualche cosa, è segno di un orizzonte molto limitato. Milioni e milioni di Musulmani sono arrabbiati. Gli Americani dovrebbe prepararsi alle reazioni del mondo musulmano in risposta alle ingiustizie che commettono.

Time - Gli USA dicono che lei sta cercando di procurarsi armi chimiche e nucleari.

Bin Laden - Procurarsi armi per la difesa dei Musulmani è un dovere religioso. Se veramente dovessi riuscire a procurarmi queste armi, ringrazierei Dio che mi ha aiutato. Se poi fossi in grado io stesso di fabbricarle, sarebbe per me un dovere il farlo. Non cercare di venire in possesso di armi che potrebbero impedire agli infedeli di fare danni ai Musulmani, per i Musulmani è peccato.

Time - Gli USA stanno cercando di tagliarla fuori dalle fonti di finanziamento della sua organizzazione. Ci sono riusciti?

Bin Laden - Gli USA sanno che io, per grazia di Dio, li combatto da più di dieci anni. Gli USA sostengono che io ho tutta la responsabilità per l'uccisione dei loro soldati in Somalia. Dio sa che noi ci siamo rallegrati per l'uccisione di soldati americani. Questo è avvenuto per la grazia di Dio e per gli sforzi dei Mudscahedin tra i nostri fratelli in Somalia e di altri Mudschahedin arabi, fatti prima che ci fossero gli attacchi in Afghanistan. Da quel momento gli USA cercano di rafforzare il loro blocco economico e di arrestarmi. Non ci sono riusciti. Il blocco non ci dà molto fastidio. Aspettiamo che Dio ci ricompensi.

Time - La vostra ambasciata islamica ha avuto effetti?

Bin Laden - I segni dei tempi indicano la fine dell'ingiustizia causata al mondo dagli USA e dagli Ebrei, e da quelli che collaborano con loro. Verrà il tempo, più presto di quel che non si creda, in cui i despoti criminali che hanno tradito Dio e il suo profeta, che hanno tradito la loro Nazione e abusato della loro fiducia, vedranno negli occhi lo stesso destino.

Time - Ma ci sono molti Musulmani che non approvano la vostra forma di violenza.

Bin Laden - La guerra è parte della nostra religione e della nostra Scharia [codice di leggi islamico]. Nessuno che ami Dio e il suo profeta e questa religione può contestarlo. Chi disprezza anche il minimo comandamento della nostra religione commette il più imperdonabile peccato verso l'Islam. Quelli che simpatizzano con gli infedeli, come l'OLP in Palestina o la cosiddetta Autonomia Palestinese, tentano da decine di anni di riottenere una parte dei loro diritti. Hanno deposto le armi, hanno detto di prendere le distanze da quella che viene chiamata violenza e hanno tentato di trattare pacificamente. E che cosa gli hanno dato gli Ebrei? Non hanno riottenuto neppure l'uno per cento di quello che è loro diritto.

Time - L'America l'ha dichiarata Nemico dello Stato numero uno. La preoccupa questo?

Bin Laden - L'inimicizia contro l'America è un dovere religioso. Noi speriamo che Dio ci ricompenserà per questo. Essere dichiarati Nemico dello Stato numero uno o due non ci importa niente. Osama Bin Laden ha fiducia che la Nazione islamica compirà il suo dovere. Sono convinto che i Musulmani porranno fine alle favole della cosiddetta Superpotenza di nome America.

(da "Die Welt", 22.09.01)



IL GIORNO DEL KIPPUR


Giovedì 27 settembre, 10 TISHRI' 5762 si celebra Yom Ha - Kippurim secondo quanto è scritto:

"Nel decimo giorno di questo settimo mese, sarà per voi giorno di espiazione, giorno di santa convocazione..." ( Levitico, XXIII, 27). Si conclude con Kippur i 10 giorni iniziati con Rosh Ha - Shanà, i dieci giorni chiamati Yamim Noraim (Giorni Terribili), perché ogni ebreo deve porsi davanti alla sua coscienza con modestia e sincerità per chiedere la Teshuvà (perdono o ritorno) sulla via dell'Ebraismo. Sono giorni dedicati alla preghiera (Selichot) giorni di mestizia. Con Kippur, alla sera, nelle Sinagoghe si introduce solennemente, all'apparire delle tre stelle la preghiera solenne del Kol Nidrè, che comporta la remissione di tutti i voti che compromettono il rapporto tra l'uomo e il Creatore. Il Kol Nidrè con le sue associazioni storiche è inteso a servire d'ispirazione e di monito perchè tutti coloro che, per una causa o per l'altra, nel corso dell'anno si sono staccati da Israele, ritornino nel giorno più sacro del calendario ebraico al Popolo d'Israele. Per tutta la giornata si prega e si digiuna totalmente essendo proibita anche l'acqua. Ogni ebreo dal più laico al più ortodosso rimane nella sinagoga ad aspettare la solenne preghiera di chiusura: la Neilà. Questa preghiera esprime l'ardente desiderio di essere accolti da quel D-o Universale che ci ha creati e si conclude con la proclamazione ripetuta sette volte:  (Il Sig-re, Egli è D-o). Segue il suono solenne dello Shofar e con questo suono solenne e maestoso si suggella il destino di ogni ebreo. Concetto questo espresso anche nello Zohar (Kaballà). Così il Popolo spiritualmente rigenerato affronta i compitidel Nuovo Anno. Tuttavia in questi giorni in cui l'umanità sembra sull'orlo di una guerra con il suo seguito di orrori e in Israele la Pace viene ancora a mancare e che i difensori d'Israele sono continuamente esposti al pericolo della loro vita per salvare uno Stato che ci appartiene per diritto per una speranza due volte millennaria, per la Shoà, per le guerre di difesa combattute, in questo periodo nelle sinagoghe tutti recitano la seguente preghiera per la prosperità dello Stato d'Israele.


"Padre che sei nei Cieli, Protettore e Custode d'Israele,
benedici lo Stato di Israele
che segna l'alba della nostra liberazione.
Proteggilo sotto le ali del Tuo amore;
stendi su di esso un velo di pace;
infondi la Tua chiarezza  e la Tua verità
ai suoi capi, ai ministri e funzionari
e guidali col tuo saggio consiglio.
O Sig-re dà coraggio ai difensori della nostra Santa Terra;
concedi loro la salvezza e ricompensali con la vittoria.
Instaura la pace nel paese
e gioia imperitura ai suoi abitanti.

Ricordati dei nostri Fratelli,
di tutta la Casa di Israele e di tutta la Diaspora.
Falli giungere bene e presto nella Tua città, Sion,
nella Tua sede, Gerusalemme,
come sta scritto nella Torà del Tuo servo Mosè:
"Anche se sarete dispersi nei più estremi confini del mondo,
da lì il Sig-re, vostro D-o vi raccoglierà e vi riporterà (qui).
Il Sig-re vostro D-o, vi condurrà nella Terra
che fu dei vostri padri e che sarà vostra
e darà benefici e discendenza a voi più che i vostri padri."

(da Federazione Associazioni Italia Israele, 24.09.01)



INDIRIZZI INTERNET


Middle East Media Research Institute
http://www.memri.org/