<- precedente seguente -> pagina iniziale indice



Notizie su Israele 206 - 5 novembre 2003

1. Quando l'informazione è letteralmente distorta
2. Senso di vergogna di un europeo
3. Arafat sta pensando di nominare il suo successore
4. Per la prima volta Israele presenta una risoluzione all'Onu
5. Programma antisemita alla televisione siriana
6. Le attività del Keren Hayesod nel mondo
7. Musica e immagini
8. Indirizzi internet
Ezechiele 20:41-42. Io mi compiacerò di voi come di un profumo di odore soave, quando vi avrò condotti fuori dai popoli e vi avrò radunati dai paesi dove sarete stati dispersi; io sarò santificato in voi davanti alle nazioni; voi conoscerete che io sono il SIGNORE, quando vi avrò condotti nella terra d’Israele, paese che giurai di dare ai vostri padri.


1. QUANDO L'INFORMAZIONE E' LETTERALMENTE DISTORTA




 

Questa fotografia e' stata diffusa dalla AFP (Agence France-Presse - Atta Hussein) sabato 1 novembre con annessa didascalia:
   
«Una donna palestinese esprime la propria collera dopo che le Forze di Difesa israeliane hanno fatto deflagrare una cintura esplosiva trovata nella sua abitazione, distruggendo il piano terra e il primo piano dell'edificio nel villaggio di Hizmeh, vicino a Gerusalemme.»
   
    Prima di analizzare il fatto, si guardi con attenzione la fotografia. Il fotografo ha scelto di usare un obiettivo grandangolare (noto anche come fisheye, occhio di pesce) al solo scopo di dare l'impressione di una distruzione molto piu' ampia ed accentuata del reale: si notino, infatti, la lunghezza innaturale della mani della donna e gli edifici sullo sfondo distorti e allungati. L'obiettivo grandangolare, che puo' essere utile per scattare foto artistiche particolarmente suggestive, non era necessario ne' adatto in questo caso, per scattare una foto-notizia.
    La Nikon descrive in questo modo l'utilizzo dei suoi obiettivi fisheye: "Nella normale fotografia questi obiettivi vengono usati per ottenere
Un obiettivo fisheye della Nikon
effetti particolarmente dramma- tici, dovuti alla loro irreale distorsione". Quando un fotoreporter distorce un'immagine in questo modo, egli e' perfettamente consapevole di distorcere l'evento che avrebbe il dovere di riprodurre nel modo piu' imparziale possibile: una chiara violazione della sua deontologia professionale.
    Ma cosa e' accaduto realmente in quella casa? Dalla didascalia della AFP si e' portati a pensare che la donna ritratta non fosse in alcun modo collegata alla cintura esplosiva, che fu semplicemente "trovata nella sua abitazione", poi ferocemente distrutta dai soldati israeliani. Secondo quanto riferisce invece il Jerusalem Post, la AFP ha completamente omesso gli elementi essenziali per la comprensione dell'intera vicenda. In base a informazioni ricevute dai servizi di intelligence, le Forze di Difesa israeliane avevano arrestato il marito di questa donna. Questi aveva poi rivelato d'aver progettato un attentato suicida da compiere con una cintura esplosiva che aveva nascosto sotto il letto della propria figlioletta. A questo punto i soldati facevano irruzione nella casa, ne facevano uscire precipitosamente tutti gli abitanti e facevano brillare l'esplosivo. Lo scoppio provocava il crollo del piano superiore dell'edificio, a riprova della potenza dell'ordigno che era destinato a esplodere in mezzo a una folla di innocenti cittadini israeliani.
    Cosi', un fatto che testimoniava ancora una volta l'inqualificabile uso dei propri bambini come scudi umani da parte di terroristi palestinesi, e nello stesso tempo la qualita' e la necessita' dello sforzo anti-terrorismo condotto dalle Forze di Difesa israeliane in condizioni di costante minaccia di morte, e' stato totalmente ribaltato da un grandangolo e da una didascalia della AFP, fino a rappresentarlo come un atto di "crudele aggressione israeliana". Insomma, un caso da manuale di programmatica disinformazione anti-israeliana. Poi non ci si stupisca se manifestazioni e sondaggi registrano il risorgere e il diffondersi in Europa di sentimenti e atteggiamenti di odio pregiudiziale verso Israele, o addirittura verso gli ebrei in generale.

NOTA - Secondo la portavoce delle Forze di Difesa israeliane Sharon Finegold, il 90% delle foto-notizie che arrivano alle agenzie internazionali dai territori palestinesi sono scattate da fotografi palestinesi, esattamente come questa firmata da Atta Hussein.

(HonestReporting.com, israele.net, 03.11.2003)




2. SENSO DI VERGOGNA DI UN EUROPEO




Passo falso

di Piero Ostellino

Ebbene, lo dico senza esitazione: io da questa Europa non solo non mi sento per niente rappresentato, ma non voglio nemmeno averci a che fare. Perché me ne vergogno come europeo, come italiano e come cittadino del mondo. Che certe cose le dica un malesiano che di professione fa l'antisemita non mi sta bene, mi scandalizza, mi ripugna, ma non mi stupisce.
    Che queste stesse cose le dica una istituzione europea attribuendole agli europei, quindi anche a me, beh, non solo non mi sta bene, mi scandalizza e mi ripugna, ma mi fa dire forte che, come europeo, come italiano, come cittadino del mondo, mi stringo fraternamente a tutti gli ebrei ovunque si trovino; mi fa dire forte che sono più che mai vicino a Israele, che lotta per la propria sopravvivenza contro il terrorismo che uccide donne e bambini inermi; mi fa dire che condivido con loro tutto l'orrore e il dolore che provoca questa incredibile notizia.
    Ora, della questione è stato investito il presidente della Commissione, Romano Prodi, sui sentimenti del quale nei confronti degli ebrei e di Israele non ci sono fortunatamente dubbi. Bene. Che Prodi, allora, prenda immediatamente, formalmente e fermamente le distanze da questo abominio, lo denunci per quello che è - una orrenda manifestazione di antisemitismo - e ripari al danno, che esso produce innanzitutto all'immagine dell'Europa, con una dichiarazione di principio, una presa di posizione chiara e definitiva contro ogni forma di razzismo e di antisemitismo in nome dei valori di tolleranza della nostra civiltà giudaico-cristiana. La stessa cosa faccia l'Italia, che presiede in questo momento l'Unione Europea. E che Dio perdoni coloro i quali non sanno quello che fanno.

(Corriere della Sera, 03.11.2003)




3. ARAFAT STA PENSANDO DI NOMINARE IL SUO SUCCESSORE




Farouk Kadumi, ossia la bomba a scoppio ritardato che Yasser Arafat si prepara a deporre sui piedi di Ariel Sharon

di Pascale Zonszain

Se Farouk Kadumi succederà effettivamente a Yasser Arafat, la sua prima decisione sarà di dichiarare la fine dell’Autorità Palestinese e di riportare su Israele la responsabilità dell’amministrazione della popolazione palestinese. Concretamente questo significa che Israele sarà costretto a ritornare alla situazione avanti il 1994 e a riprendere il controllo, sul piano civile, di tre milioni e mezzo di palestinesi.


Mentre nei Territori palestinesi cresce d’intensità il dibattito sull’avvenire politico dell’Autonomia dopo Arafat, due tendenze si stanno delineando sempre più nettamente. Quella dei partigiani di una prosecuzione dell’Autorità Palestinese nella forma attuale, tra cui si trovano il Primo Ministro ancora in carica Abu Ala (Ahmed Qurei), e quella dei partigiani di una fine pura e semplice dell’Autonomia.
    Ed è proprio a questa eventualità che sta pensando Yasser Arafat. Quello che il Presidente dell’Autonomia sta considerando, non è tanto quello che succederà se dovesse essere espulso da Israele (Yasser Arafat infatti è convinto che avrebbe sempre la possibilità di governare, anche a distanza), ma quello che succederà dopo la sua morte. In effetti, il leader palestinese non sembra voler assegnare la sua successione alla squadra attuale e lasciar sopravvivere l’Autonomia, ma intenderebbe pronunciare il decesso dell’Autorità Palestinese insieme a lui.
    Yasser Arafat, che ormai non ha più fiducia nei responsabili dell’Autorità Palestinese, si rivolge di nuovo verso i suoi vecchi partigiani dell’OLP. Primo fra tutti, Farouk Kadumi, che fin dalla prima ora è rimasto un fervente oppositore degli accordi di Oslo - il che gli è valso di dover restare in esilio a Tunisi, mentre gli altri responsabili dell’organizzazione accompagnavano Arafat nel suo ritorno nei Territori dell’Autonomia.
    Oggi Farouk Kadumi ricopre la carica di Ministro degli Affari esteri dell’OLP, e a questo titolo dispone di un potere politico, e soprattutto di un prestigio che non è mai stato smentito, sia negli organismi politici che nell’opinione pubblica palestinese. Detto questo, se Arafat pensa a lui come successore, la decisione non è formale: essa è soltanto oggetto di discussione tra il leader palestinese e lo Stato Maggiore dell’OLP.
    Un simile riavvicinamento con la vecchia guardia dell’OLP non è senza conseguenze. E’ certo che se Farouk Kadumi prenderà effettivamente la successione di Yasser Arafat, la sua prima decisione sarà di dichiarare la fine dell’Autorità Palestinese e di riportare su Israele la responsabilità dell’amministrazione della popolazione palestinese. Questo significa, concretamente, che Israele si ritroverà costretto a ritornare alla situazione precedente il 1994 e a riprendere il controllo, sul piano civile, di tre milioni e mezzo di palestinesi. Una situazione senza alternativa per il governo israeliano, che da una parte non potrà correre il rischio di vedere l’anarchia o addirittura un regime islamista installarsi alle sue porte, e dall’altra sarà costretto ad apparire di nuovo come una potenza occupante agli occhi della comunità internazionale. E’ questa in sostanza la nuova bomba a scoppio ritardato che Yasser Arafat si appresta a deporre sui piedi di Ariel Sharon e che spiega in parte le recenti dichiarazioni del Primo Ministro israeliano sull’imminenza di una ripresa del dialogo con il suo omologo palestinese.
    Per il momento, per il capo del governo israeliano questo è il solo mezzo per disinnescare la nuova mina posta dal Presidente dell’Autonomia, il quale, da parte sua, ha ottenuto un’altra sospensiva nel suo quartier generale di Ramallah.

(Proche-Orient.info, 02.11.2003)




4. PER LA PRIMA VOLTA ISRAELE PRESENTA UNA RISOLUZIONE ALL’ONU




NEW YORK - Per la prima volta nella sua storia, Israele ha presentato una sua propria risoluzione alle Nazioni Unite. Nella bozza si richiede la protezione dei bambini israeliani dal terrorismo palestinese.
    La risoluzione assomiglia ad una proposta presentata la settimana scorsa dall’Egitto. In essa viene stigmatizzata la sofferenza dei bambini palestinesi nel presente conflitto mediorientale.
    “Vogliamo verificare se accolgono la risoluzione palestinese e respingono la nostra”, ha detto il rappresentante israeliano all’Onu, Arye Meckel.
    Come riferisce il quotidiano “Jerusalem Post”, in una lettera inviata a 155 ambasciatori all’Onu, Meckel ha invitato a sostenere la prima risoluzione di Israele. “E' tempo di non rimanere più passivi”, ha detto Meckel.
    Soltanto l’anno scorso l’assemblea dell’Onu ha approvato 20 risoluzioni in cui si critica Israele per la sua politica verso i palestinesi. Gli USA hanno posto il veto su diverse proposte presentate nel Consiglio di Sicurezza, perché i documenti, presentati di solito da Stati arabi, erano squilibrati e non nominavano il terrorismo palestinese.
    Su tutte e due le proposte di risoluzione dovrà votare, entro le due prossime settimane, il Comitato dell’Onu per i diritti umani. Se saranno accettate, le risoluzioni dovranno essere presentate il prossimo dicembre all’assemblea dell’Onu.

(Israelnetz Nachrichten, 04.11.2003)




5. PROGRAMMA ANTISEMITA ALLA TELEVISIONE SIRIANA




Durante il mese del Ramadan, il canale satellitare Hezbollah Al-Manar, che ha spettatori in tutto il mondo, trasmetterà un programma in trenta puntate di carattere antisemita, prodotto in Siria e intitolato Al-Shatat (“Diaspora”). Esso si propone di raccontare la storia del sionismo dal 1812 fino alla costituzione dello Stato di Israele. Come la serie egiziana ‘Cavaliere senza cavallo’, mandata in onda lo scorso Ramadan, anche quella siriana dipinge un ‘governo mondiale ebraico’ simile a quello descritto nei falsi ‘Protocolli dei saggi di Sion’. Seguono alcuni riassunti del primo episodio della serie trasmesso il 27 ottobre 2003.


Prologo, fonti e rifiuto di responsabilità


Il I° episodio è preceduto dalla seguente affermazione: “Duemila anni fa, i saggi degli ebrei costituirono un governo globale, avente per fine il governo del mondo, che si ispirava ai precetti del Talmud e che mirava a separare completamente gli ebrei da tutti gli altri popoli. In seguito gli ebrei si diedero a provocare guerre e lotte intestine, e furono [molti i] paesi che li condannarono. Essi falsamente si presentavano come perseguitati e attendevano che il loro redentore, il ‘Messia’, portasse a compimento la vendetta sui ‘gentili’ che il loro Dio Jehovah aveva iniziato. All’inizio del 19° secolo il governo mondiale degli ebrei decise di intensificare le cospirazioni. Si disintegrò al fine di creare un nuovo ordine segreto guidato da [Mayer] Amschel Rothschild”.

Il testo prosegue mentre in sottofondo si ode l’inno nazionale israeliano ‘Hatikva’: “Il contenuto di questo programma si basa su più di 250 fonti storiche e documenti autentici ben noti, ebraici e sionistici, e non ha assolutamente niente a che fare con i ‘Protocolli dei savi di Sion’. Fra le fonti, la Torah, il Talmud, le memorie di Theodor Herzl, l’antropologia ebraica, il Talmud Babilonese, [un libro intitolato] ‘Religione di Sion’, ‘Lo stato ebraico’ di Herzl, ‘La storia del popolo di Israele, ‘I primi israeliani, i nuovi israeliani’, l’opuscolo religioso ‘Lettera ai pagani’, ‘Il tesoro della legge talmudica’ e [un altro opuscolo dal titolo] ‘Dibattito su Sion’.”


Il testamento di Rothschild

Dopo queste due premesse, comincia la puntata. Nella prima scena, ambientata a Francoforte nel 1812, si assiste alla morte di Amschel, patriarca della famiglia Rothschild. Amschel Rothschild giace sul letto di morte in quella che sembra una cantina, illuminata dalle candele di candelabri ebraici. Egli chiede al figlio ‘illegittimo’ di andare a chiamare i suoi quattro fratelli, e quando lui esce per farli venire, si sente questo racconto: “Uccidi i migliori fra i non ebrei, distruggi la loro religione, rovina la loro terra. Israele non sopravvivrà se sopravvivranno gli altri popoli, gli ebrei sono la progenie di Dio così come i figli sono la progenie del padre. E come l’uomo predomina [sugli animali inferiori], così gli ebrei sono superiori a tutti gli altri

prosegue ->


popoli del mondo, perché il seme degli stranieri è come il seme dell’asino. Il Messia liberatore non verrà finché i popoli non ebrei non saranno estinti e il dominio sarà nelle mani dei soli ebrei”.

Entrano i cinque figli di Rothschild. Il patriarca morente dice loro: “Le nazioni non ebraiche non sono altro che lurido seme dell’asino. Dominate su di loro segretamente e pubblicamente, con la forza e la repressione, col tradimento e con l’inganno. Non lasciate che alcuna nazione spartisca il potere sul mondo con voi … Dio ha insignito noi ebrei della missione di governare il mondo col denaro, la conoscenza, la politica, l’assassinio, il sesso, con ogni mezzo … Dio ci ha promesso che si vendicherà di quelli che ci mandano in esilio e trionferà su di loro, e perciò ci ha comandato di costituire uno stato ebraico in [l’audio è inudibile] . Mi ha concesso l’onore di essere la persona più importante di questo governo. La cui missione è quella di salvaguardare la religione ebraica e governare il mondo, tutto il mondo, per mezzo di agenti fedeli che si infiltreranno nei governi stranieri e imporranno loro le loro posizioni e opinioni … Io ora esco di scena, ed è giunto il vostro turno. L’Europa non sarà facile, pertanto dovrete cooperare per colpire paese dopo paese e terra dopo terra. Essa [l’Europa] dovrà essere bruciata da guerre e lotte intestine … A ciascuno di voi ho lasciato una somma di denaro che vi renderà ricchi fra i più ricchi del mondo.”

Rothschild spiega quindi ai suoi figli che il denaro non è tutto e che si deve anche usare l’intelligenza: “Ognuno di voi deve sapere come sfruttare le circostanze e gli eventi e i punti deboli dell’altro, usando i metodi più perversi. In questo modo sarete padroni del mondo …”

Rothschild quindi passa a spartire fra i suoi figli la responsabilità di distruggere l’Europa. Ad Anselm dice: “Tu sarai responsabile per la Germania. Non voglio che tu la lasci finire una guerra senza provocarne l’entrata in una successiva”.

Al figlio Solomon dice: “ Tu sarai responsabile per l’Austria”. A Nathan dice: “A te ho lasciato il paese più spregevole – l’Inghilterra”. A Karl: “Voglio che tu usi tutto il tuo genio per danneggiare il Papa e decapitare Roma”. A James dice: “Tu sarai il capo della Francia più del suo stesso re”. E a tutti dice: “Voglio che giuriate sulla Torah che eseguirete la volontà di Dio”.

Dopo che i figli hanno giurato sulla Torah, Amschel Rothschild pronuncia le sue ultime parole: “Il comando segreto ha deciso che uno di voi sia la guida mondiale di tutti gli ebrei in mia vece. Naturalmente ciò non avverrà prima che voi abbiate portato a termine la missione che vi ho affidata. Voglio che entriate in contatto con il signor [l’audio è inudibile]. Lui si occuperà di voi e proporrà la candidatura per il migliore di voi. Dovete fidarvi di lui e non contrastare colui che avrà prescelto”.


Parigi 1894: riunione del governo segreto ebraico

Ottantadue anni dopo, a Parigi, si riunisce il governo generale ebraico. “Admor [Rabbi] Shilotka” propone “di assassinare Alessandro III, il corrotto zar di Russia”.

Il primo ministro del governo segreto ebraico respinge le obiezioni di Admor Yosha, un altro dei convenuti, che teme che l’attentato possa portare a un altro massacro degli ebrei russi. Il primo ministro spiega: “Lo zar Alessandro III ha in programma di unire – con un tratto di penna – la chiesa ortodossa con la chiesa madre di Roma. Sai cosa significa questo, Admor Yosha? Significa che due terzi della cristianità si unirà”. L’incarico di compiere l’attentato viene dato a Admor Shilotka, a cui si chiede di agire ‘in silenzio’.

Al termine del convegno, il primo ministro dice: “Prima di concludere quest’incontro voglio far presente a tutti che l’attuale periodo di equilibrio internazionale deve finire. Ognuno di voi faccia in modo che i tedeschi diano inizio a una guerra. Ci sono domande? In nome del governo mondiale ebraico si è deciso di dar seguito a tutti i temi trattati in quest’incontro. Quest’anno qui e l’anno prossimo a Gerusalemme”. Tutti i presenti in coro: “Quest’anno qui e l’anno prossimo a Gerusalemme”. La seduta è tolta.


Scena in un bordello: Herzl e Dreyfus

Un mese dopo, dopo che lo zar è stato avvelenato, gli ebrei congiurano per mandare Alfred Dreyfus, chiamato “Dreyfus” nel telefilm, a infiltrarsi nel governo francese per distruggere il riavvicinamento tra Francia e Russia. Si vede Dreyfus che fa dei segni su delle carte geografiche a casa sua e inveisce contro sua moglie quando entra nella stanza mentre lui sta lavorando.

La scena successiva è ambientata in un bordello. Una prostituta ebrea giace malata a letto, e la madame, Jeanne, siede vicino a lei. La ragazza pensa di esser giunta ormai alla fine e dice alla madame: “La prego, mi mandi solo clienti cristiani, non voglio che degli ebrei siano contagiati da me”.

In seguito Jeanne si incontra con Herzl, che la sta aspettando al pianterreno del bordello. Mentre stanno parlando entra Alfred Dreyfus che chiede di Christine. Mentre Dreyfus è con Christine, Herzl appare frustrato perché non ha ricevuto alcuna risposta affermativa a proposito dello Stato Ebraico. Nel frattempo Dreyfus nasconde nel bagno una busta che contiene le mappe che ha disegnato; poco dopo un altro ebreo prende la busta.


Herzl, madame Jeanne e lo Stato Ebraico

Nella scena successiva si vedono Jeanne e Herzl a casa. Jeanne gli chiede perché è depresso, e lui risponde così: “I ricchi ebrei e i loro idioti e spregevoli leader. Essi non capiscono le parole ragionevoli che ho scritto loro”. Herzl spiega a Jeanne che ci sono solo tre verità nella sua vita. “La prima verità è che ti amo. La seconda verità è che io devo sposare una ricca ebrea che mi faccia salire di grado fino a dove io aspiro. La terza verità mi è stata ispirata da Samuel Montague, ed è che gli ebrei di tutto il mondo non potranno vivere sicuri finché non si uniranno e fonderanno uno stato per loro.”

Jeanne allora gli dice: “Theodor, e se io ti dessi uno stato grande come la più grande casa di Parigi, uno stato in cui il tuo popolo sarò io e i bambini e in cui tu sarai il presidente?” . Ma Herzl non è interessato.

Frattanto si vede un uomo che fornisce delle prove alla polizia. E’ appena tornato a Parigi dalla Svizzera dove faceva delle ricerche su una malattia che provocava danni alle foreste. Racconta di aver visto un uomo nella foresta – Yaakov, quello che aveva preso la busta lasciata da Dreyfus nel bagno del bordello – che aggredisce una ragazza. Viene mostrata l’aggressione alla ragazza, mentre fra Yaakov e la ragazza si svolge il seguente dialogo:

Yaakov: Infame, schifosa!
Ragazza: Jean, ti prego. Tu non capisci.
Yaakov: Quello che capisco mi basta. Questa è la sorte dei traditori.
Ragazza: Ma io non vi ho tradito tutti.
Yaakov: No tu hai tradito, tradito, tradito. [E le conficca più volte il pugnale nel ventre mentre sprizza fuori il sangue]

L’addetto forestale afferma che egli vide l’aggressore in un albergo di Parigi e che la polizia lo arrestò. Mentre si cerca fra gli effetti personali di Yaakov, viene trovata la busta di Dreyfus con le mappe, e Yaakov si uccide ingoiando veleno.

L’episodio termina con Jeanne e Herzl che stanno ancora discorrendo:

Herzl: Puoi davvero comprare una grande casa a Parigi?
Jeanne: Certamente, vedo che hai considerato la mia offerta.
Herzl: Ho un piano per cui occorrono molti fondi.
Jeanne: Un giornale privato?
Herzl: No. La creazione di una grande casa per il popolo ebraico.
Jeanne: Loro non la meritano. Herzl, mio caro, tu sai che io sono pronta a sacrificare tutto per te. Ma per questo progetto in particolare non sono intenzionata a dare neppure un franco.
Herzl: L’ostilità verso di noi è una malattia ereditaria, e l’unica cura è che noi abbiamo uno stato.

(Middle East Media Research Institute, 03.11.2003)




6. LE ATTIVITÀ DEL KEREN HAYESOD NEL MONDO




Dal dipartimento di comunicazioni e marketing del Keren Hayesod
 
a)  Il 25 settembre 2003 è una data che rappresenta un evento storico e solenne per il Keren Hayesod, che, per la prima volta, ha aperto un ufficio a Kiev. Circa 150 uomini d’affari e maggiorenti della Comunità ebraica di Kiev si sono riuniti nell’edificio dell’Agenzia Ebraica, che ospiterà l’ufficio. Hanno assitito allo scoprimento della targa alcuni ospiti speciali, fra cui l’Ambasciatrice d’Israele in Ucraina, Naomi Ben-Ami, il capo della Missione dell’Agenzia Ebraica in Ucraina e Moldavia, Alex Katz, il Presidente nazionale del Keren Hayesod Vadim Rabinovitch e il Direttore del Keren Hayesod per l’ex-Unione Sovietica e le Regioni orientali, Gadi Dror. È stata un’occasione davvero solenne per questa comunità speciale, che ha svolto un ruolo chiave nella storia degli ebrei nel corso dell’ultimo secolo ed ha sofferto terribili tregedie durante la Shoah. L’apertura dell’ufficio del KH consentirà alla nostra organizzazione di contribuire a riportare questa comunità a quello che era una volta, una comunità palpitante di vita e tutta particolare. Il nuovo Presidente nazionale ha detto : “Si tratta di un passo storico ed importante, che simbolizza la comunione speciale esitente fra il popolo di Israele, il popolo ebraico in Ucraina e la grande famiglia del Keren Hayesod”.
 
b) Nel momento più gioioso e significativo della loro vita, una giovane coppia spagnola ha deciso di ricordare gli indigenti in Israele e di dare un contributo al Keren Hayesod nella maniera più significativa.  Il rappresentante del KH in Spagna, Marcelo Goldin, ha riferito che sull’invito al matrimonio gli sposi hanno fatto stampare la richiesta che gli invitati non portassero loro alcun regalo, ma che invece facessero una donazione al Keren Hayesod, per aiutare i giovani israeliani, offrendo loro borse di studio ed altre cose necessarie. La giovane coppia è convinta che in un periodo in cui gli israeliani hanno bisogno di assistenza in così tanti campi, è più che naturale che gli ebrei della Diaspora facciano ogni sforzo per essere al loro fianco. La famiglia dello sposo è da lungo tempo fra i donatori del Keren Hayesod.
 
c)  Il Dipartimento Legati e Fondazioni del Keren Hayesod ha tenuto la sua prima conferenza internazionale professionale nel mese di settembre in Gerusalemme, per iniziativa del suo direttore Stanley Ringler. La Conferenza è stata suddivisa in due parti: la prima comprendeva incontri e discussioni con professionisti, inclusi professionisti del KH e della Agenzia Ebraica, mentre per la seconda parte si è trattato di un “seminario su ruote”, per conoscere le necessità del paese. L’idea-base della Conferenza è stato il ruolo sempre più significativo svolto dai legati testamentari nelle Campagne del KH, che oggi forniscono circa il 30% del totale delle entrate. Fra i partecipanti vi erano professionisti che operano in 25 differenti Campagne in tutto il mondo. La conferenza aveva tre obiettivi principali: 1) creare una rete professionale di personale locale ed internazionale del KH, operante per assicurare testamenti e legati, dotazioni e fondi fiduciari, polizze di assicurazione e fondazioni; 2) fornire un training avanzato nei campi del marketing e della sollecitazione di donatori di legati, potenziali o già esistenti e 3) far conoscere al personale professionista nell’ambito testamentario l’intera gamma delle attività e dei programmi dell’Agenzia Ebraica, finanziati tramite il Keren Hayesod, per mezzo di incontri con ciascuno dei maggiori dipartimenti e di visite a Gerusalemme e in tutto il paese.
  Il Presidente Mondiale del Keren Hayesod, Avi Pazner, il Direttore Generale, Gad Ben Ari ed il Direttore delle Finanze, Yossi Hogri, hanno fatto una presentazione ciascuno, che è servita ad incoraggiare gli operatori del settore testamentario, a confermare l’importante contributo da loro dato al Keren Hayesod e dare un riconoscimento al grande potenziale rappresentato dalle donazioni pianificate.
 
d)  Uno nuovo, splendido edificio adorna ora la città di Yavneh, grazie alla generosità ed alla visione del futuro di Lotte Reich di Anversa (Belgio). Si tratta del Centro Spirituale Etiope Benny Reich, intitolato a nome del compianto consorte della Signora Reich. Durante la cerimonia, la Signora ha parlato del marito come di “una persona a cui stava a cuore il prossimo, cha ha aiutato ed è stato di ispirazione agli altri. Era noto per la suo generosità ed il suo umorismo”. Ha descritto in maniera commovente i suoi inizi modesti e come sia diventato un “self-made man”. La signora Reich ha augurato alla comunità etiope molta felicità in famiglia e con gli amici, sicurezza per tutti in Israele e tanti avvenimenti lieti per la comunità nel nuovo centro spirituale. Ha proseguito dicendo che “kol Israel ‘arevim zeh lazeh” – tutti gli ebrei sono responsabili uno per l’altro. Il Ministro per l’Assorbimento degli Immigranti, Zippi Livni, il Direttore, Generale Gad Ben-Ari ed il Sindaco di Yavneh, Zvi Gov-Ari, hanno partecipato alla cerimonia. Ben-Ari ha ringraziato la Signora Reich per il suo meraviglioso contributo alla comunità etiope di Yavneh, per cui sono stati costruiti diversi altri progetti del KH. Ha inoltre indicato i numerosi progetti a favore della comunità etiope, fondati dal KH  in tutto il paese, grazie ai nostri generosi e dediti donatori.
 
e)  Oltre 500 ragazzi hanno partecipato al concorso nazionale di pittura “Israele in cerca della pace”, a Buenos Aires, in Argentina, organizzato dalla Women’s Division del Keren Hayesod. Molti dei partecipanti – allievi ebrei e non-ebrei delle scuole elementari, superiori e delle univeristà argentine – si sono riuniti questo mese per una mostra dei dipinti presso il prestigioso Centro Culturale ed Artistico di Buenos Aires. La mostra, organizzata nell’ambito dei festaggiamenti per il 25° anniversario della Women’s Division e co-sponsorizzata dalla città di Buenos Aires, diventerà itinerante e sarà portata prima nelle scuole di tutta l’Argentina, poi in tutto il mondo. Fra i dipinti, schizzi di ebrei, arabi, famiglie, bambini, iconografia ebraica e simboli religiosi.
  Il primo premio – un viaggio in Israele – è stato vinto da Elizabeth Keitelman di 18 anni, che ha dipinto le sue impressioni del Mar Morto. Ha affermato che la tranquillità del Mar Morto è diventato per lei un simbolo di pace. Gli altri sei classificati hanno vinto ciascuno un computer.
  “Possiamo certamente dire di avere raggiunto il nostro obiettivo: oltre 500 ragazzi, genitori, compagni di classe ed insegnanti hanno riflettuto sull’idea della pace in Israele”, ha detto Nava Rubenzadeh di Buenos Aires, Presidente Internazionale della Women’s Division del Keren Hayesod, che ha aggiunto: “Migliaia di persone ora vedono il frutto del loro pensiero”.
 
f) Segnatevi la data: l’ospite d’onore dell’apertura della Campagna che si terrà a Ginevra, Svizzera, il 13 dicembre 2003, sarà l’ex-sindaco di New York, Rudolph Giuliani.

(Keren Hayesod, 20 ottobre 2003)




MUSICA E IMMAGINI




HaKayitz




INDIRIZZI INTERNET




Informazione Corretta

God's Clay - Israel




Le notizie riportate su queste pagine possono essere diffuse liberamente, citando la fonte.